Studiare a Roma è un privilegio, ma anche una sfida, che ci offre un’opportunità unica, soprattutto quando il periodo viene trascorso in un Collegio internazionale e interreligioso situato nel cuore della città.
Sono una suora brasiliana appartenente alla Congregazione delle Suore Ausiliarie di Nostra Signora della Pietà e ho avuto il privilegio di svolgere una ricerca di dottorato a Roma.

Prima di parlare dell’esperienza profonda vissuta durante il mio periodo di studio, desidero presentare brevemente la mia Congregazione. L’istituzione a cui appartengo è stata fondata a Caeté (Minas Gerais – Brasile), il 28 agosto 1892, da Monsignor Domingos Evangelista Pinheiro, un sacerdote diocesano impegnato nella difesa della dignità umana, soprattutto delle ragazze povere, figlie libere di genitori ancora schiavi. Il suo desiderio era che le Suore Ausiliarie fossero pronte a ogni tipo di missione, seguendo il motto paolino: farsi tutto per tutti per portarli a Cristo (cf. 1Cor 9,22).
Oggi, noi «Suore Ausiliarie della Pietà» viviamo il nostro carisma impegnandoci per la liberazione umana da ogni forma di schiavitù. Siamo presenti in diversi Stati del Brasile (Minas Gerais, Distrito Federal, Maranhão, Rio de Janeiro e Tocantis), oltre che nel paese africano dell’Angola. La nostra missione si realizza in ambiti diversi: scuole, case per anziani, case per bambini bisognosi, centro di ritiro spirituale, e nelle parrocchie dove siamo presenti per svolgere la sua missione pastorale.
Aperta ai segni dei tempi, la mia Congregazione mi ha affidato la missione di portare a compimento una ricerca di dottorato a Roma, al fine di approfondire la mia formazione accademica e servire meglio la Chiesa, in Brasile e in America Latina, attraverso l’insegnamento della teologia «a due polmoni», cioè con prospettive sia occidentali che orientali. Da qui l’orientamento della mia ricerca presso il Pontificio Istituto Orientale (Roma), con specializzazione in Scienze Ecclesiastiche Orientali.
In Brasile ero docente di teologia e collaboravo alla formazione del clero e dei responsabili pastorali in diverse diocesi. Inoltre, tenevo corsi per la Vita Religiosa Consacrata e guidavo ritiri spirituali. Venire a Roma per studiare mi ha permesso di crescere in molti modi, non solo a livello accademico, ma anche, e soprattutto, nelle dimensioni umana e spirituale. In questo percorso, ha avuto un ruolo fondamentale l’ambiente in cui ho vissuto: il Conservatorio della Santissima Concezione.
La missione del Conservatorio è accogliere donne provenienti dall’Italia e da tutto il mondo, giunte a Roma per motivi di studio. Attento alla nostra formazione non solo intellettuale, ma anche umana e spirituale, il collegio, aperto alle nuove esigenze del dialogo, accoglie ragazze di diverse confessioni religiose. Nella maggior parte, le studentesse sono cattoliche, ma ho potuto relazionarmi anche con giovane di altre confessioni religiose. Questo mi ha permesso di ampliare i miei orizzonti e di maturare nella fede che professo. Accogliere e saper dialogare con chi vive una fede diversa dalla mia è divenuto un valore prezioso in questo percorso di crescita.
Studiare a Roma offre davvero un prezioso percorso di crescita umana, spirituale e intellettuale.
Umana, perché, a contatto con persone di culture diverse, siamo invitate ad avere una mentalità aperta e accogliente, che ci aiuta a crescere in umanità e a collaborare le une con le altre. Si risveglia la solidarietà verso a chi affronta le difficoltà di vivere in una terra straniera e si ampliano i nostri orizzonti di comprensione e accoglienza.
Spirituale, perché a Roma siamo nel cuore della fede cattolica, apostolica, romana. È emozionante conoscere i diversi luoghi percorsi dagli apostoli e da tanti evangelizzatori. Ogni chiesa visitata racchiude un frammento della nostra storia di fede, che ci incoraggia a vivere la comunione ecclesiale nella sequela di Gesù Cristo.
Intellettuale, perché, oltre alla frequenza presso l’Università in cui siamo iscritte, abbiamo l’opportunità di entrare in contatto con altre realtà accademiche, grazie agli scambi con le studentesse di altre facoltà e all’accesso a biblioteche specializzate. Quanti dialoghi arrichenti nascono dal confronto su ciò che ciascuna di noi sta studiando… ed è bello poter ascoltare e accogliere le esperienze e le conoscenze delle altre!
Sono profondamente grata al Consiglio di Amministrazione del Conservatorio, a tutte le persone che vi lavorano e a ciascuna delle giovane donne con cui ho condiviso il tempo prezioso dei miei anni di ricerca.
Auspico che le persone incaricate della gestione, così come tutte le ospite che vengono a studiare a Roma, siano sempre aperte all’azione dello Spirito, che soffia dove vuole (cf. Gv 3,8), affinché possano sperimentare quel dinamismo umano, spirituale e intellettuale che Roma offre, tra sfide e opportunità.
A tutti noi sia dato di portare speranza e pace a questo mondo che Dio ha affidato alla nostra cura!
Suor Rosana Araujo Viveiros, ANSP.