Per il commento al Vangelo di questa domenica, siamo liete di accogliere il contributo di Hira Rafique, studentessa proveniente dal Pakistan, iscritta alla Facoltà di Missiologia della Pontificia Università Gregoriana.

Buona domenica con le sue parole dedicate all’incontro tra Gesù e la Samaritana!

Vangelo di Giovanni 4,5-42

Giovanni ci dice che in occasione di questa conversazione, Gesù era in viaggio verso la Galilea dalla Giudea e quindi doveva passare attraverso la Samaria (la Samaria è appena a nord della Giudea, e la Galilea è appena a nord della Samaria). Questo spiega perché Gesù è in Samaria. Ma Giovanni menziona anche qualcos’altro: il motivo per cui Gesù lascia la Giudea per la Galilea era che i farisei erano stati avvertiti del fatto che Gesù stava attirando a sè tanti discepoli, anche più di Giovanni Battista. Questo probabilmente provocò la loro invidia e rabbia, così Gesù lasciò la Giudea per un po’. È stato rifiutato dal suo stesso popolo, ma in questo brano vediamo come una donna samaritana è invece in grado di riconoscere Gesù come il Messia.

La storia di Gesù e della Samaritana al pozzo è un esempio di amore, verità e accettazione. Vediamo come Gesù stesso prende l’iniziativa di parlare con questa donna indipendentemente dalla razza e da altre differenze sociali tra ebrei e samaritani e l’accetta con tutto ciò che è. Ci invita ad avere con Lui tutte le conversazioni possibili: sulla nostra vita personale, familiare e sociale.

Egli è pienamente consapevole delle nostre vite. Ci accoglie con tutto ciò che siamo e non pone condizioni.

Chiediamo la grazia di comprendere e considerarci noi stessi al posto della donna samaritana.

Chiediamo a Gesù di commuovere anche i nostri cuori.

Chiediamo la Grazia di portare altri a Lui come fecero le donne samaritane.

Hira Rafique

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