Conservatorio SS. Concezione
Il Conservatorio SS. Concezione appartiene a quelle istituzioni di cui si è persa la memoria, eppure essi hanno costituito, nella Roma del XVI-XIX secolo, una delle più importanti offerte assistenziali e caritative, al pari degli ospedali, confraternite, ospizi. Sorsero allo scopo di “conservare” e salvaguardare l’onestà delle donne, dare loro una alfabetizzazione primaria, una cristiana educazione e insegnare loro un mestiere.
Nel 1668, in questo scenario, fu istituito il Conservatorio della “Santissima Immacolata Concezione di Maria”, più comunemente conosciuto come “Conservatorio delle Viperesche”. La fondatrice fu Livia Vipereschi, nobildonna romana che si consacrò e dedicò tutta la sua vita alle opere di carità.
A partire dal XVIII secolo, come ospiti del conservatorio, si ricordano anche le Educande e le Oblate. Le prime erano ragazze provenienti da famiglie benestanti ospitate sotto pagamento mensile di una retta. Le Oblate, invece, erano circa 10 ragazze, nubili o vedove, che decidevano di restare per tutto il resto della loro vita nel Conservatorio, vestendo l‘abito delle Carmelitane e occupandosi del coro.

Tutte le fanciulle ospitate si dedicavano alla preghiera, agli esercizi spirituali, all‘educazione cristiana, allo studio e ai lavori domestici e manuali, in particolare alla lavorazione dei guanti.
L’aumentare delle ragazze, le esigenze monastiche e lo svolgimento dalle attività artigianali portarono alla necessità di ampliare la struttura (1760-1762).
Col passare degli anni il conservatorio continuò a funzionare sul modello delle origini, fino a che nel 1869 si trasformò in “Convitto Vipereschi della Santissima Concezione”. Sotto la direzione delle Maestre Pie Venerine venne istituita una Scuola Materna privata, una Scuola Elementare parificata, un Educandato, che offriva alloggio agli studenti, e un Centro per Studentesse Universitarie, alle quali veniva concesso vitto, alloggio, assistenza religiosa e culturale.
Lo Statuto redatto nel 1876 ribadiva lo scopo del Conservatorio di dare rifugio, gratuito o a pagamento, alle giovani ragazze ma anche alle vedove.
Col restauro del 1930, l’edificio fu posto in condizioni staticamente buone, furono riorganizzati gli spazi e si stabilì di adibire a negozi e magazzini la maggior parte dei locali a pianterreno.
Il Conservatorio è stato riconosciuto come Istituto di Pubblica Assistenza e Beneficenza (IPAB) con Decreto n. 6972 del 17 luglio 1890.
Con delibera della Giunta regionale del 15 aprile 1993, n. 2644 il Conservatorio è stato riconosciuto come Fondazione, personalità giuridica di diritto privato, e pertanto cancellato dal novero delle IPAB. Risale allo stesso anno l’ultimo Statuto che indica, tra gli organi dirigenti, il Presidente, il Consiglio di Amministrazione e il Collegio dei Revisori. Il Conservatorio ha come finalità l’accoglienza di studentesse universitarie e svolge pertanto servizio di collegio universitario. Svolge pertanto servizio di collegio universitario. Dal 1988 al 2017 è stato diretto dalle suore della Congregazione delle Discepole del Redentore nella Comunità Cristiani nel Mondo.
Tuttora, è gestito da personalità laica e comprende al suo interno due realtà formative universitarie: il Collegio Teologico Femminile “S. Cecilia” dal 1988 e dal 2017 lo Studium Evangelii Gaudium, sulla spinta della riforma missionaria e degli studi accademici ecclesiastici promossi da papa Francesco.
Nella stessa sede è conservato l’Archivio del Conservatorio, l’Archivio della famiglia Vipereschi, nonché i diari autografi di Livia Vipereschi, in cui ella annotava giorno per giorno gli eventi della sua vita e le sue visioni mistiche.
Bibliografia
• Grifi L., Breve ragguaglio delle opere di carità e beneficenza ospizi e luoghi d’istruzione della città di Roma, Roma 1862.
• Groppi A., I conservatori della virtù. Donne recluse nella Roma dei papi, Bari 1994.
• Monachino V., La carità cristiana in Roma, Bologna 1968, pp. 240-251.
• Morichini C. L., Degli istituti di pubblica carità e d’istruzione primaria in Roma, Roma 1835.
• Moroni G., Conservatorii di Roma, in Dizionario di erudizione storico-ecclesiastica, Venezia 1842, vol. XVII, pp. 9-42.
• Orsolini I.,Vita della signora Livia Vipereschi […], Roma 1717.
• Patrizi E., Formare donne disciplinate lontane dai pericoli del mondo. Il caso del Conservatorio della Santissima Concezione di Roma, detto delle “Viperesche” (1668-1869), in “Paideia”, “Eventi e studi scritti in onore di Hervé A. Cavallera”, tomo I, 2017, pp. 239-254.
• Querini Q., La beneficenza romana dagli antichi tempi fino ad oggi, Roma 1892.
• Regione Lazio, Le istituzioni pubbliche di assistenza e beneficenza della regione Lazio, Roma 1979.
• Vasi G., Delle magnificenze di Roma Antica e Moderna, Roma 1756, libro VII, tav. CXXVI.
Sitografia
• https://www.romasegreta.it/esquilino/monastero-delle-viperesche.html
• http://siusa.archivi.beniculturali.it/cgi-bin/pagina.pl?TipoPag=prodente&Chiave=31335
• https://it.wikipedia.org/wiki/Oratorio_di_Santa_Maria_Immacolata_della_Concezione
• http://www.romeandart.eu/it/arte-monastero-viperesche.html